ANSIA: Perche?
Come ogni mattina, finita la colazione, apro whatsapp per verificare se ci sono messaggi.
La chat del Comitato Genitori del Liceo è in gran fermento.
Genitori in agitazione per un eventuale prolungamento della chiusura delle scuole (vivo in Emilia Romagna dove a causa del Coronavirus le scuole sono chiuse per una settimana).
Si chiede l’attivazione di lezioni online, l’assegnazione di compiti sul registro elettronico, ci si lamenta della poca efficienza della preside che non si è già attivata in tal senso dando direttive ai docenti.
C’è anche chi più ferrato in materia, spiega che la preside non può imporsi, può solo suggerire certe iniziative, ciò che può è solo far rispettare le direttive del Ministero dell’Istruzione.
Insomma, un gran subbuglio, di quelli che solo nelle “chat delle mamme” possono verificarsi.
Adesso, scusate se faccio la voce fuori dal coro, ma personalmente non capisco tutta questa ANSIA da prestazione scolastica.
Davvero occorre che gli insegnanti si impongano assegnando compiti?
Chi ha il debito in qualche materia avrà la possibilità di recuperare qualche argomento senza accavallare il lavoro nuovo. Gli altri se avranno voglia avranno la possibilità di preparasi al meglio per alzare la media. Ci riusciranno? Saranno così responsabili da cogliere l’occasione? Chissà! Speriamo!
Ci lamentiamo sempre che i ragazzi usano troppa tecnologia e che “era meglio ai nostri tempi”.
Ai nostri tempi se arrivava la bufera di neve o altra calamità non si andava a scuola e nessun genitore si poneva il problema dei compiti o di un argomento in meno fatto nel programma scolastico.
Ora, i tempi sono diversi, abbiamo la possibilità di comunicare a distanza e quindi ben venga chi in 5ª possa restare al passo per prepararsi al meglio agli esami.
Per il resto lasciamo che i nostri ragazzi vivano anche qualcosa di straordinario. Che superino la difficoltà di recuperare una settimana di stop, da soli, senza che noi genitori ci adoperiamo per togliere l’ostacolo dalla loro strada. Lasciamo che diventino degli adulti responsabili e capaci di cavarsela da soli.
Verranno rimandati a settembre? Pazienza, capiranno che non tutto nella vita si ottiene facilmente e dopo un’estate “rovinata” magari eviteranno che succeda ancora. Perché certamente non sono una o due settimane di chiusura delle scuole ad aver creato l’insufficienza.
Perderanno l’anno? L’avrebbero perso anche con una settimana in più di lavoro.
È un pensiero personale, non voglio insegnare niente a nessuno, sia chiaro.
Mi spiace solo sentire che la parola più usata dai nostri ragazzi è ANSIA.
Hanno ANSIA per l’interrogazione, per i risultati sportivi, per le relazioni interpersonali, la promozione, l’aspetto fisico…….
Ma facciamoci un esame di coscienza, è solo colpa nostra. Genitori, insegnanti, allenatori, in una parola: Adulti.
Pretendiamo dai ragazzi molto più di quanto abbiamo mai preteso da noi stessi alla loro età, mettendoli in una situazione di stress costante.
Ci raccontiamo che è per il loro bene ma è solo un alibi, perché la realtà è che li facciamo vivere in una ANSIA perpetua.
V. F. Wilson