Tenerife nei giorni del Coronavirus 1
La nostra avventura inizia l’ultima settimana di gennaio, quando le notizie sui contagi da Coronavirus diventano allarmanti e quella che tutti volevano farci credere una normale influenza, si scopre che in realtà di normale non ha proprio niente.
Il viaggio era già stato organizzato da tempo, ma le scuole chiuse in tutta l’Emilia Romagna, ovvero dove abitiamo, per prevenire i contagi ci fanno decidere che annullare il viaggio sarebbe la scelta più giusta.
Iniziamo a contattare la compagnia aerea via mail, spiegando le ottime ragioni per cui vorremmo cancellare il volo, ma ci rendiamo conto solo più tardi che la compagnia si prende 28 giorni di tempo per rispondere alle mail ricevute. Caspita! 28 giorni? la data di partenza è tra 10. AAARGHH!!
Okay, non scoraggiamoci. Proviamo con il contatto telefonico che troviamo sul sito, ovviamente numero a pagamento. Passati minuti infiniti di attesa e 15 euro decurtati dal credito, cade la linea.
DOPPIO AAARGHH!!
I giorni passano e di comunicare con la compagnia aerea non se ne parla proprio, sono solo soldi buttati.
5 Marzo
Mancano 2 giorni alla partenza, le scuole di ogni ordine grado sono chiuse da due settimane in alcune regioni e province, nel resto di Italia chiudono a partire da oggi.
Non vogliamo partire, ma neanche perdere i soldi ormai spesi, il viaggio per 5 persone non è costato poco.
Tentiamo l’ultima carta. Sul sito della compagnia aerea si può comunicare via “chat online”.
Invio la mia domanda alla chat e sul mio macbook si apre una nuova finestra.
Wow!!! Ci siamo. “Un nostro operatore sarà disponibile a breve.” Evvaiiii!!!
Continuo a leggere….“La tua posizione nella lista di attesa è 356.” GULP!! Okay, ci sarà da spettare un po’, continuo a leggere speranzosa…. “il tempo di attesa è di circa 525 minuti e 56 secondi” ehmmm… sono sempre stata brava in matematica, ma i conti veloci non sono mai stati il mio forte, però ovviamente riesco a rendermi conto che non sarà una breve attesa. La mia mente inizia a calcolare: 2 ore 120 minuti, 4 ore 240 minuti, 8 ore 480….. 8 Ore? DOPPIO GUUUULPP!! Prendo il mio iPhone e faccio la divisione per avere un’idea più precisa. Solo 8,76666667 ore. Alla faccia dell’operatore disponibile a breve!!!! Ma in quanti sono al centralino, due??
Inizia la lunga attesa, in fondo sono solo le 8.30 del mattino, prima di sera dovrei riuscire a parlare con qualcuno.
Nella mia mente però inizia a prendere forma l’idea che, a differenza del matrimonio di Renzo e Lucia, il “viaggio s’ha da fare!”. Ma dov’è Don Rodrigo quando serve!!!
Dopo aver verificato che i tempi previsti di attesa sono più o meno veritieri, inizio la mia routine quotidiana.
Accantono per il momento il pensiero di una partenza che ancora non è stata organizzata e metto in ordine i pensieri. Salgo al piano di sopra, apro la finestra della camera, l’aria fredda mi prende di sorpresa. Io non amo il freddo! Mi infilo un maglioncino sopra al pigiama e riordino la camera.
Vado a dare un occhiata ad Alyssa, mia figlia 16enne. Si è svegliata già da tempo e si sta esercitando con una versione di latino. Raccolgo un paio di calzini, tiro meglio le coperte del suo letto e prima di uscire dalla sua stanza non manca il mio consueto “prima di scendere per il pranzo la camera deve essere in ordine!”. La sento sospirare e poi un “Sì, mamma” scocciato. Sorrido.
Scendo le scale, faccio partire la lavatrice e adesso devo dedicarmi al lavoro. Torno davanti al computer e finisco le registrazioni del mese di febbraio, controllo le mail, un paio di telefonate, una alla commercialista per confrontarci sulle prossime cose da fare.
Ogni tanto controllo la chat della compagnia aerea, nessun scatto entusiasmante nello smaltimento lista d’attesa.
La lavatrice sta suonando la sua musichetta per avvertirmi che il ciclo è finito. Passo il bucato dalla lavatrice all’asciugatrice e torno al computer a lavorare.
Dusty, il mio labrador Silver di un anno e mezzo, inizia ad essere inquieto. Guardo l’orologio, le 13.00. Caspita ha ragione, l’ora della sua passeggiata è passata da tempo! Salgo di corsa in camera infilo un paio di jeans e un maglione beige pesante. Il mio trucco quotidiano è di poche pretese: crema viso, un pò di mascara e un lipgloss per non far screpolare le labbra. Pronta!
Dusty ha capito che è il suo momento e si agita sempre di più. Trilly invece, la piencher chihuahua con 11 anni di esperienza, inizia a muoversi solo adesso che vede infilarmi le scarpe. Acciambellata sullo schienale della poltrona, alza la testa e verifica che le scarpe siano quelle da passeggiata, si convince che effettivamente stiamo per uscire. Una stiracchiata, uno sbadiglio e salta giù dalla poltrona.
Prendo le pettorine e i guinzagli, procedo alla preparazione di entrambi i cani e usciamo. No, no, no!!! Aspetta!!! Torno indietro e controllo la chat, 358 minuti, immaginavo di avere tempo ma era meglio controllare.
L’aria è fresca, il sole ha già alzato le temperature. Arriviamo nel nostro solito posto e libero i miei pelosi. Inizio a pensare al viaggio, sarebbe la prima volta che andiamo al mare durante i mesi invernali, che peccato dover rinunciare. E se non ci riuscissimo a cancellare il viaggio?
La passeggiata continua con mille pensieri in testa. Devo iniziare a organizzarmi nel caso in cui non dovessero rimborsarci il viaggio e quindi fossimo costretti a partire. Inizio mentalmente a fare la lista delle cose da fare.
Devo salire in mansarda a prendere valigia e trolley, passare al supermercato per prendere shampoo, maschera per capelli…. La mia mente ha preso il via, modalità mamma in viaggio ON.
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