Castagnaccio di Nonno Dino

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Il Castagnaccio.

Nel passato la castagna era il pane quotidiano per chi viveva nelle zone appenniniche, detto appunto il pane dei poveri. Le signore del tempo, dovevano inventare ricette nuove per rendere la farina ottenuta dalle castagne appetibile e diversa ogni giorno.

Nascono così farinate, ballotte, bruciate, necci, pattone e focacce, per variare un pasto che avelleva sempre lo stesso ingrediente che non costava niente perché offerto dalla natura.

Non si hanno notizie certe delle origini del castagnaccio, ma sembra che nell’ottocento venisse esportato dalla Toscana.

Il grande Artusi lo nomina tra i suoi “Tramessi” con il nome di migliaccio (ricetta 240  “Migliaccio di farina dolce volgarmente castagnaccio”).

Con il termine migliaccio si identificava qualsiasi cibo cucinato con farina ed acqua, messa in tegame con l’olio e cotto al forno; il castagnaccio ne era quindi una varietà. 

Un tempo cibo dei poveri, oggi una prelibatezza non troppo economica visto il costo delle castagne e dei pinoli.

Gusti, odori e sapori della mia infanzia.
Questa ricetta é l’eredità a me più cara! Vi presento il Castagnaccio di Nonno Dino.

INGREDIENTI

500 Gr Farina di Castagne
750 Ml Acqua
6 Cucchiai Olio extravergine di oliva
100 Gr Pinoli
1 Pizzico Sale Fino
80 Gr Uvetta
1 Arancia Buccia
1 Limone Buccia

 

PREPARAZIONE

Preriscaldare il forno a 200°.

Mettere l’uvetta a mollo in acqua tiepida per farla rinvenire. Procedere poi setacciando la farina in una ciotola capiente per rimuovere eventuali grumi.

Tagliare a dadini la buccia del limone e dell’arancia.

Dopo aver aggiunto un pizzico di sale, versare poco per volta l’acqua nella farina di castagne, mescolando il tutto con una frusta fino ad ottenere una pastella ben amalgamata e morbida.

Strizzare e asciugare l’uvetta e aggiungerla all’impasto, insieme ai pinoli e alle bucce di arancia e limoni (tenere da parte un po’ di pinoli e di uvetta che serviranno per cospargere la superficie del castagnaccio prima di infornarlo).

Prendere una teglia bassa del diametro di 40 cm, possibilmente di rame stagnato, e spennellarla per bene con olio, avendo cura di ricoprire tutta la supeficie; versarvi poi l’impasto che dovrebbe arrivare a raggiungere un centimetro circa di altezza.

Cospargere la superficie con gli ingredienti messi da parte e poi versarci sopra a filo altri due cucchiai di olio. Infornare quindi il castagnaccio per 30 minuti a 200° i pinoli dovranno risultare di un bel colore abbrustolito.

Servita calda è eccezionale, ma anche fredda non è niente male. 😉

Si posso aggiungere alla ricetta gli aghi di rosmarino, da cospargere sulla superficie prima di infornare.

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